LA MATERIA CHE DIVENTA SOSTANZA
Collezionare un’opera di Sauro Cavallini significa trovarsi a dialogare con un uomo e un artista di grande spessore e di assoluta certezza espressa nella sua lunga vita attraverso una ricerca costante ed una tensione rivolta alla forma e alla materia. La materia, in Cavallini, supera il semplice mezzo espressivo, supera perfino la definizione della forma e diviene sostanza. Una sostanza naturale che pervade la creazione artistica costruita spesso per linee di forza, che sembrano trarre la potenza dagli alberi d’ulivo e l’agilità dai tralci di vite, senza tuttavia che vi sia niente di racemoso, ma come se improvvisamente ne emergesse la nudità trasfigurata in forme lisce e levigate, quasi cristallizzate. Eppure non vi è mai fissità nelle composizioni da cui emerge immediato e dirompente il valore plastico. Le figure sembrano colte in azione, talvolta protese, nel loro isolamento, verso lo spazio circostante, talora accorpate e quasi danzanti a ricordare quelle celebrazioni campestri in cui la moltitudine degli uomini e delle donne sottolineano il valore di una comunità unita e solidale.